É stato pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 241 del 16 ottobre il decreto correttivo della riforma della Legge fallimentare. Il principale elemento qualificante del decreto è senz’altro la modifica dei parametri di fallibilità: in aggiunta ai tradizionali due requisiti, basati su attivo patrimoniale e ricavi lordi, è previsto un ammontare di debiti non scaduti che dovrà essere inferiore ai 500mila euro, per assicurare l’esenzione della procedura concorsuale. L’obiettivo è quello di rendere più arduo l’esonero, prevedendo, tra l’altro, che il possesso dei tre requisiti debba essere congiunto e non più alternativo, come è stato finora. Tra le altre novità, il decreto provvede ad incentivare il concordato preventivo e gli accordi di ristrutturazione del debito. Viene infine chiarito che il debitore dichiarato fallito non avrà più bisogno della riabilitazione per tornare ad intraprendere una nuova attività.
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