Il provvedimento attuativo delle disposizioni introdotte dal Dl competitività nel maggio 2005 sull’accesso dei pensionati alla cessione del quinto non ha superato l’esame del Consiglio di Stato, che osserva come il provvedimento ometta di disciplinare l’attuazione di talune norme del testo unico delle leggi su sequestro, pignoramenti, cessioni del quinto (Dpr 180/50) che “rilevano in ordine alla possibilità per i pensionati di cedere una quota del loro trattamento”. Ancora, i giudici di Palazzo Spada denunciano come sia stata trascurata l’armonizzazione della doppia tipologia (5 e 10 anni) della durata del prestito e la determinazione di un periodo minimo di durata della cessione precedente per poter ottenere un rinnovo. Il Consiglio suggerisce che siano scongiurate situazioni che avvantaggino i contraenti più forti rispetto a quelli che, come i pensionati che ricorrono al prestito, sono evidentemente più deboli.
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