La prima sezione del Tribunale civile di Bologna, con decreto immediatamente esecutivo del 15 luglio scorso, ha accolto il ricorso, ai sensi dell’art. 710 c.p.c., presentato da un padre omosessuale affinché gli venisse concesso l’affidamento congiunto della figlia attribuita, secondo le condizioni di separazione, alla madre. Mentre quest’ultima si era opposta sia all’accoglimento dell’istanza che alla richiesta dell’ex marito di poter condurre con lui in vacanza la minore, l’organo giudicante bolognese ha accolto le pretese dell’uomo ritenendo ingiustificata la scelta restrittiva dell’affidamento esclusivo solo per il semplice fatto che uno dei genitori fosse omosessuale. Il Tribunale ha, quindi, invitato i genitori a impegnarsi e collaborare nel programma formativo, educativo, di cura e gestione della figlia, coordinando insieme anche la linea da tenere per mettere gradualmente a conoscenza della minore l’identità sessuale del padre.
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