Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 5356 dell’11 ottobre confermato la decisione di primo grado del Tar Lazio, sostenendo che i Consigli nazionali degli Ordini devono fornire tutti i documenti, le lettere inviate e ricevute e le relazioni svolte su inchieste aperte, a seguito di esposti o a sollecitazioni pervenute dagli iscritti. Un eventuale rifiuto può essere giustificato solo se il provvedimento finale non è stato ancora emanato, perchè l’istruttoria è in corso. La sentenza fa riferimento alla vicenda degli iscritti all’Unione giovani dottori commercialisti di Latina che due anni fa avevano chiesto lo scioglimento del Consiglio provinciale, presentando un esposto-denuncia al vertice nazionale che, il 4 ottobre 2005, esprimeva parere negativo sul commissariamento. I commercialisti pontini chiedevano di visionare il verbale della seduta, ma l’intero carteggio non veniva fornito “per ragioni di riservatezza” e “perchè nessuna istruttoria in merito è stata effettuata”.
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