Il decreto legislativo correttivo della riforma del diritto fallimentare sarà sottoposto al Consiglio dei ministri prima del 16 settembre prossimo (ultimo giorno valido per l’esercizio della delega), ma l’entrata in vigore è fissata a gennaio 2008 per via delle pressioni in tal senso del Senato data la complessità delle misure da applicare. Lo slittamento dell’entrata in vigore avrà la conseguenza di far rimanere in vigore fino alla fine dell’anno regole come quelle sui requisiti di fallibilità, per cui si verificherà che saranno dichiarate esenti dall’apertura della procedura concorsuale imprese che dopo poche settimane sulla base di norme già ufficiali sarebbero fallite.
Tra le novità dell’ultima ora inserite nel testo si evidenzia il blocco di un anno dalla dichiarazione di fallimento per la proposta di concordato fallimentare presentata dall’imprenditore, disposizione atta ad incentivare il ricorso a forme preventive di soluzione della crisi d’impresa. Inoltre, sono state introdotte nuove regole sull’intesa preventiva, come quella che permette che la proposta di concordato possa essere modificata solo fino all’inizio delle operazioni di voto.
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