– sentenza n. 6650, del 24 marzo – ha dichiarato che le note spese liquidate dal datore ai propri dipendenti debbano essere di ammontare certo e documentato e ne debba essere provata l’inerenza all’attività di impresa. La sentenza tace sulle modalità operative per provare l’inerenza delle note relative ai rimborsi spese ai prestatori di lavoro, ma un’indicazione ci viene fornita nella pronuncia n. 6300/98, della stessa Corte di legittimità, che precisava che la spesa va dimostrata e provata tanto in termini d’esistenza, quanto di certezza dell’ammontare, quanto, ancora, in termini di inerenza, nel senso che il costo va sostenuto “nell’ambito di una attività svolta nell’interesse dell’impresa”.
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