Nodo Tasi, per le delibere i comuni aspettano le votazioni

Pubblicato il 17 maggio 2014 Il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, denuncia: “I comuni non vogliono lo slittamento, ma non mi sembrano così celeri nel fare le delibere”. Il controsenso è che, nonostante la necessità della liquidità che verrà dalla Tasi, il 90% dei comuni non ha ancora deliberato su aliquote e detrazioni, resta al 16 giugno 2014 primo appuntamento con la cassa (consulta l'articolo "Tasi, da Mef e Anci il no alla proroga").

La spiegazione delle mancate delibere nelle parole di Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia: “Molti Comuni non hanno deciso perché non volevano farlo prima delle elezioni amministrative, quando non si può andare con le aliquote a briglia sciolta per fare cassa”.

E il tempo stringe

I Comuni devono inviare le delibere al Mef entro il 23 maggio 2014 per la pubblicazione sul sito, che è fissata entro il 31 maggio 2014.

Senza delibere le aliquote saranno quelle di base, con conguagli che potranno essere molto alti.

Inoltre, a fronte di pagamenti laddove, poi, il comune stabilirà l’esenzione, si dovrà provvedere ai rimborsi.

Nota congiunta con protesta dai commercialisti

Con una nota congiunta del 14 maggio 2014 le associazioni commercialisti Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec, Unico, esprimono il disappunto verso la situazione: “considerato che le delibere pubblicate entro il 31 maggio esplicano efficacia rispetto alla liquidazione della prima rata di giugno, sia con riguardo alle abitazioni principali che rispetto a tutti gli altri immobili, ai professionisti resterebbero solo 10 giorni lavorativi per il reperimento delle delibere (e le relative complesse interpretazioni), l'adeguamento dei software, l'acquisizione di dati mai richiesti prima a taluni contribuenti (si pensi ai detentori di immobili per i quali ora necessitano gli identificativi catastali degli immobili detenuti), l'elaborazione dei modelli di pagamento”.
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