Nel mirino della GdF gli intermediari
Pubblicato il 14 ottobre 2010
Dopo le consulenze da oltre 100mila euro occultate al Fisco da professionisti e autonomi è la volta delle operazioni di scudo seguite dagli intermediari. Questi stanno ricevendo lettere dalla GdF in cui si chiedono informazioni sulle dichiarazioni riservate dei propri clienti. La risposta degli interessati è che non essendo stata inviata la stessa richiesta ai soggetti che hanno effettuato lo scudo, gli intermediari non forniranno i dati.
Nella circolare 52/2010, infatti, si precisa che l'Amministrazione finanziaria e la GdF devono prima chiedere al contribuente la dichiarazione riservata e solo se questo l'ha esibita poi chiedere notizie all'intermediario. Senza questa procedura l’intermediario è tenuto a non dare notizie, in ottemperanza dello speciale regime di riservatezza ex articolo 13 del decreto legge 350/01.
Il programma della Gdf proseguirà con i professionisti "incapienti" (che dichiarano solo una parte delle consulenze incassate contando che quanto dichiarato convinca i controllori a non pretendere quanto realmente dovuto), dipendenti e pensionati che ingrassano stipendi e ratei mensili con collaborazioni occasionali e su cui è stata operata una ritenuta d'acconto e gli amministratori di condominio verso i compensi non dichiarati per prestazioni di servizi erogati allo scopo di soddisfare le esigenze e le pretese dei condomini.