Multe col rosso mai troppo vaghe

Pubblicato il 29 aprile 2009
La Corte di cassazione, con sentenza n. 9888 del 27 aprile 2009, ha annullato una multa che era stata sollevata nei confronti di un automobilista passato col rosso ad un semaforo. L'uomo aveva impugnato, innanzi al Giudice di pace, il verbale di contestazione dell'infrazione in quanto nello stesso vi era solo la vaga indicazione “prosecuzione della marcia nonostante la segnalazione semaforica emettesse luce rossa o gialla”. Il giudice onorario aveva accolto il ricorso dell'automobilista e da qui il ricorso del Comune di Castellammare di Stabia in Cassazione; quest'ultima, tuttavia, ha sottolineato che “il rilievo, del tutto fondato, dell'indeterminatezza dell'addebito appare assorbente rispetto a ogni altra questione. Infatti, nel caso in questione la contestazione era stata effettuata con riferimento all'avvenuto superamento dell'incrocio regolato al semaforo con luce rossa o con quella gialla, essendo evidente che si tratta di due fattispecie del tutto diverse e potendo il passaggio con luce gialla, ai sensi dell'articolo 41 del codice della strada, risultare non sempre vietato”.
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