Medici, riscossione accentrata anche se paga l’assicurazione

Pubblicato il 18 aprile 2008 Nel rispetto delle finalità antielusive, l’agenzia delle Entrate ha rilanciato l’obbligo della gestione accentrata dei compensi dei medici per l’attività svolta in strutture che mettono a disposizione i locali per lo svolgimento della loro attività. La norma non prevede deroghe, con la conseguenza che l’incasso e il contestuale riversamento delle somme da parte della struttura deve avvenire anche nel caso in cui il compenso sia erogato da parte di una compagna di assicurazione o di una cassa sanitaria che dispone il paziente. Solo in questo modo, infatti, l’Agenzia potrà monitorare tutti gli incassi effettuati dal medico o dal paramedico per l’attività svolta nelle case di cura private. Non è permesso, quindi, alle compagnie di assicurazione o alle casse di assistenza dei pazienti di effettuare il versamento della somma direttamente sul conto del medico, anche se questi svolgono funzioni di sostituti d’imposta. Non è poi necessario neanche che la struttura sanitaria sia in possesso della fattura emessa dal medico e intestata all’assicurazione. La casa di cura dovrà semplicemente annotare gli estremi della parcella del professionista insieme alle generalità del paziente e accompagnarli con la nota che il pagamento verrà effettuato, per conto del paziente stesso, da parte di un terzo. I compensi riscossi dalla casa di cura privata dovranno poi essere trasmessi entro il prossimo 30 aprile, con riferimento a quelli riguardanti il periodo dal 1° marzo al 31 dicembre 2007 (Entrate, provvedimento 13 dicembre 2007). Le suddette precisazioni sono contenute nella risoluzione n. 160, rilasciata dall’agenzia delle Entrate nella giornata di ieri.
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