Maurizio Leo: “più equo il redditometro”

Pubblicato il 22 settembre 2009 Durante il convegno “Alla ricerca dell’equità fiscale: studi di settore, redditometro”, organizzato dal Consiglio dell'Ordine dei consulenti del lavoro di Reggio Calabria, il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria, Maurizio Leo, ha spiegato che “Gli studi di settore in quanto tali non bastano a giustificare gli accertamenti; ci vogliono altre prove, ulteriori elementi che corroborino l'attività di recupero. Molto più equo è invece utilizzare il redditometro, l'accertamento sintetico, uno strumento datato magari da aggiornare ma assolutamente equo e valido”. Dunque, gli studi non saranno utilizzati in automatico e faranno da sfondo alle verifiche basate sul redditometro.

Al convegno ha presenziato la Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine, che ha commentato positivamente le parole dell’onorevole Leo ricordando che la categoria da lei rappresentata ritiene gli studi di settore uno strumento che non va nella direzione dell’equità fiscale poiché disegnano una situazione diversa dalla reale: il redditometro è uno strumento più valido per misurare il reddito di un contribuente.

Intanto continua l’appello del Consiglio nazionale verso gli iscritti ad attivarsi presso i Consigli provinciali per la richiesta del Dui, che contiene la Pec obbligatoria dal 30 novembre 2009.
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