Lotta alle frodi, la Ue assedia i segreti bancari

Pubblicato il 03 febbraio 2009

L'utilizzo del segreto bancario per coprire evasione e frodi fiscali nell’Ue è nelle mire della Commissione europea. Due le proposte avanzate dal commissario alla Fiscalità Kovacs:

- imporre alle autorità di ogni Stato europeo di rivelare, nel caso di richiesta di un altro Paese Ue che abbia avviato un’ispezione, le informazioni sui conti bancari dei non residenti;

- migliorare la collaborazione tra Stati Membri Ue nel recupero delle imposte evase.

Lo scopo è di fare breccia nella cortina di silenzio che ancora può avvolgere i depositi dei non residenti in Austria, Belgio e Lussemburgo, i Paesi che hanno ottenuto una deroga alla direttiva del 2005 sulla tassazione dei risparmi dei non residenti che permette loro di non scambiare informazioni con gli altri Stati Membri Ue e praticare sugli interessi degli investitori stranieri una ritenuta alla fonte tra il 20 ed il 35%.

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