Lodo Alfano: la Consulta ha depositato le motivazioni della bocciatura
Pubblicato il 20 ottobre 2009
E' stata depositata ieri, 19 ottobre, la sentenza contenente le motivazioni che hanno portato la Corte costituzionale alla bocciatura del Lodo Alfano (articolo 1 della legge n. 124 del 2008), la disposizione che prevedeva la sospensione dei processi per le quattro più alte cariche dello Stato.
La sentenza n. 262 è stata redatta in sessanta pagine e spiega perché detto Lodo è stato giudicato in contrasto con gli articoli 3 e 38 della Costituzione.
In primo luogo, i giudici della Corte costituzionale hanno evidenziato come la norma censurata crei un'evidente disparità di trattamento di fronte alla giurisdizione minando il principio di uguaglianza dei cittadini (art. 3 costituzione).
Il Lodo, inoltre, attribuendo alle più alte cariche istituzionali un eccezionale ed innovativo "status protettivo", avrebbe dovuto essere approvato attraverso una legge costituzionale. Ed infatti, la norma in esame, varata con legge ordinaria, non costituisce, fonte di rango idoneo a disporre in materia di prerogative. La violazione contestata, su questo punto, è il non rispetto del procedimento previsto dall'art. 138 della Costituzione.