La Corte di Giustizia europea - causa C-270/03 del 9 giugno 2005 - ha condannato il nostro Paese poiché esso, con l'articolo 30, comma 4, del decreto legislativo n. 22/1997, sui rifiuti, non ha rispettato l'articolo 12 della direttiva n. 91/156. In pratica, le imprese italiane che trasportano propri rifiuti pericolosi in quantità inferiori a 30 kg o a 3 litri al giorno e quelle che raccolgono e trasportano rifiuti non pericolosi da loro prodotti dovranno iscriversi all'Albo nazionale gestori rifiuti.
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