Il Tfr, considerato nella sua forma originaria come riserva di liquidità, può a tutti gli effetti raffigurare una forma di investimento del risparmio che si rivela particolarmente vantaggiosa nel caso in cui essendo l’inflazione bassa, la sua rivalutazione uguaglia il rendimento dei titoli a breve termine che scadono entro l’anno. Pertanto la scelta di mantenere il Tfr è indicata per i lavoratori che preferiscono la certezza del rendimento alla prospettiva di profitti maggiori. Inoltre il Tfr, in un ambito di tassi di interesse bassi in graduale salita, fornisce una redditività superiore a quella delle obbligazioni a lungo termine.
Sempre in tema di Tfr numerose sono le pronunce della Cassazione. Riguardo l’anticipazione, ad esempio, ha confermato la libera derogabilità della disciplina per il datore di lavoro attraverso l’accordo individuale di miglior favore per il lavoratore. Mentre sono ancora incerte le regole per l’individuazione dei beneficiari nel caso di decesso di un lavoratore nella fase di accumulo, riguardo i beneficiari del Tfr, non avendo natura successoria, si applicano le norme della legittima solo quando non è possibile individuare parenti prossimi.
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