La sentenza n. 20324 del 2010, emessa dalla Cassazione, Sezione civile, chiarisce che solo l’indicazione ad opera del giudice della giusta motivazione può validare la compensazione delle spese di giudizio se non vi è stata reciproca soccombenza.
Nel caso, la contribuente l'aveva spuntata sul Fisco però si era vista condannare, senza un buon motivo, a contribuire alle spese del procedimento con Equitalia.
La compensazione delle spese può essere disposta, parzialmente o per intero, nel caso non sussista reciproca soccombenza, solo previa esplicita indicazione dei giusti motivi ravvisati dal giudice di merito.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".