Il disegno di legge del Consiglio dei ministri del 6 febbraio scorso, oltre a riformulare alcune parti del processo penale, si occupa dell'informatica giuridica. In particolare, a detta degli esperti – magistrati, avvocati, tecnici informatici – che da anni lavorano al Processo civile telematico (Pct), sembrerebbe che il Governo voglia porre fine all'attuale Pct puntando su un'altra forma di comunicazione, la Posta elettronica certificata (Pec). Ed, infatti, l'art. 30 del Ddl, autorizza il Governo ad adottare un regolamento che, per disciplinare le forme del processo, stabilisce l'abrogazione della precedente regolamentazione. La copertura finanziaria al progetto del Governo sembra mancare completamente, senza contare che - spiega Enrico Consolandi, giudice milanese tra i più impegnati nella sperimentazione del Pct - la Posta elettronica certificata implica problemi di sicurezza, di affidabilità e di difficoltà pratiche.
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