L’autotutela del Fisco si ferma al giudicato

Pubblicato il 11 dicembre 2006

di Cassazione, con la sentenza n. 24620/2006, si è espressa in merito all’istituto dell’autotutela previsto nell’ordinamento tributario e in base al quale il Fisco ha il potere di annullare o sostituire un atto ritenuto illegittimo o nullo. In altri termini, i giudici di legittimità hanno ribadito che l’autotutela per sostituzione può essere esercitata dall’Amministrazione finanziaria solo con l’osservanza di precisi limiti giuridici. Cioè devono essere rispettati i termini di decadenza per l’emanazione dell’atto e, nel caso di un contenzioso, non deve essersi formato il giudicato rispetto all’atto stesso. Lo scopo è quello di evitare l’elusione o la violazione da parte del Fisco del giudicato stesso determinatosi sull’atto. Infine, sempre in relazione al rapporto di autotutela e processo tributario, si deve ricordare anche un’altra sentenza del supremo Collegio (Cassazione n. 21380/2006 del 23 ottobre), che ha sancito la possibilità per il giudice di addebitare le spese di giudizio al Fisco in caso di cessazione della materia del contendere dichiarata a seguito di autotutela.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Acconto IVA 2024: guida completa alla scadenza del 27 dicembre

24/12/2024

Possessori strutture ricettive all'aperto: aggiornamento catastale 2025

24/12/2024

Artigiani: come applicare la riduzione dei premi INAL per il 2024

24/12/2024

Prodotti difettosi: anche il fornitore può esserne responsabile

24/12/2024

Sicurezza sul lavoro: dall'INAIL il rating per misurare le prestazioni aziendali

24/12/2024

Turismo: al via il bando da 8 mln per formazione e innovazione

24/12/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy