In attesa dell’adozione da parte del Governo dei decreti attuativi delegati, il contratto di apprendistato professionalizzante continua a vivere nell’incertezza. La mancanza di ordine e l’applicazione frammentata e controversa dell’istituto fanno in modo che vi sia un alto rischio di sanzioni e di recuperi contributivi per tutti quei datori di lavoro che non riescono a garantire ai propri apprendisti la formazione minima di 120 ore di lavoro prevista dalla legge. Questo dal momento che è sfumata la possibilità di vedere trasformata in legge la previsione, originariamente contenuta nel Ddl sul Welfare, che avrebbe garantito da subito la facoltà di convertire i rapporti di apprendistato in contratti a tempo indeterminati.
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