L’accertamento stringe i tempi
Pubblicato il 10 aprile 2009
Gli indirizzi operativi per il contrasto all’evasione fiscale sono nella circolare 13 diffusa ieri dal Fisco, che contiene diverse novità. L’annuncio, ad esempio, dell’imminente istituzione di un ufficio centrale antifrode, cui affiancare uffici dedicati in nove direzioni regionali. L’azione di controllo si estende intanto ai soggetti Ias/Ires ed entrano nel mirino dell’accertamento sintetico beni e prestazioni di servizi di lusso. Anche l’iscrizione dei figli alle scuole private. Tornando all’accertamento sulle imprese (quelle maggiori), per i contribuenti di queste dimensioni verrà predisposta una “scheda di analisi del rischio” in cui determinare, per ognuno, il “livello di rischio” evasione che rappresenta, partendo dalle dichiarazioni relative al periodo d’imposta 2007. Le nuove modalità di controllo entreranno direttamente nei bilanci aziendali, perchè indirizzate a verificare la correttezza della diretta imputazione a patrimonio di componenti reddituali positivi e negativi e dell’applicazione delle regole tributarie imposte dal Legislatore a seguito dell’introduzione degli Ias. La strategia adottata per le imprese che, invece, sono di medie dimensioni consiste nell’includere nella nozione le imprese con volume d’affari o di ricavi compreso tra 25,8 e 100 milioni di euro, concentrando l’attenzione soprattutto su quelle che non ricevono controlli da quattro anni. Sugli studi di settore - il fondamentale strumento di orientamento per i controlli fiscali - l’agenzia delle Entrate afferma la centralità dei risultati di Gerico. Ausilio agli studi è il redditometro, i cui risultati dovranno ricevere conferma da tutti gli elementi idonei a rappresentare la capacità contributiva dell'accertato.