La riforma non cambia le società

Pubblicato il 20 febbraio 2006

Il dlgs n. 6 del 2003, di riordino del diritto societario, è entrato in vigore il 1° gennaio 2004 ma sembra non abbia cambiato il tradizionale aspetto interno delle società. Il sottosegretario all'Economia, Michele Vietti, protagonista della riforma, spiega: "Purtroppo bisogna scontare un certo conservatorismo e una lentezza da parte di professionisti e imprese nel cogliere appieno i benefici derivanti dalle nuove regole". L'obiettivo di "favorire la nascita, la crescita e la competitività delle imprese, anche attraverso il loro accesso ai mercati interni e internazionali dei capitali", ha dato risultati contraddittori e non proprio positivi: la crescita delle Srl dell'8% è stata assorbita dal calo delle Spa di circa il 10%. L'incremento, poi, delle società di capitali - 10% nei due anni dal varo del decreto - appare fisiologico. Neppure ha fatto da contrappeso una netta riduzione delle società di persone (che restano 1,2 milioni) o delle ditte individuali (che, anzi, hanno superato i 3,5 milioni). Le società, mostrano i dati, adoperano con lentezza le nuove opportunità.

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