di Cassazione si è espressa, con sentenza 10526 del 26 gennaio, in merito alla rettifica del reddito effettuata dall’Ufficio del Fisco sulla base della valutazione dei documenti istruttori, negando una successiva ulteriore rettifica sulla base di una diversa valutazione degli stessi documenti effettuata, questa volta, dalla Guardia di Finanza. Con il primo avviso di accertamento, specifica la decisione di legittimità, l’agenzia delle Entrate ha oramai consumato il potere accertativo a sua disposizione sull’annualità di riferimento, riguardante i documenti posti a base della verifica stessa. S’è, infatti, in presenza di due rettifiche poste in essere dal medesimo soggetto, sebbene nel secondo caso in virtù di ragionamenti fatti dalla Guardia di finanza.
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