La regolarizzazione della colf richiede una disponibilità minima

Pubblicato il 27 agosto 2009

A seguito dell’entrata in vigore della legge n. 102/2009, che stabilisce l’iter per l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari, il ministero dell’Interno si è adoperato per rispondere ai numerosi quesiti sorti in proposito. Stabilito che tutti i datori di lavoro che vorranno partecipare alla procedura di emersione dal lavoro irregolare dovranno, a partire dal 21 agosto, effettuare il pagamento di un contributo di 500 euro per ciascun lavoratore, utilizzando il modello F24, si è proceduto con il fornire ulteriori indicazioni sui requisiti necessari per poter aderire alla suddetta sanatoria.

In particolare, riguardo al requisito del reddito minimo che il datore di lavoro deve possedere per la regolarizzazione della colf straniera, si rinvia a quanto disposto dall’articolo 1-ter della legge n. 102/2009. Nello specifico, è previsto che il datore di lavoro abbia dichiarato nel 2008 un reddito imponibile non inferiore a 20mila euro, elevato a 25mila euro nel caso in cui i percettori di reddito nel nucleo familiare siano più di uno (in concetto di familiare non è puntualmente definito).

Dunque, per aderire alla sanatoria è necessario andare a verificare i propri redditi imponibili. Per reddito imponibile si intende il reddito complessivo al netto degli oneri deducibili (contributi previdenziali, compresi quelli ai fondi pensione, assegni di mantenimento all’ex coniuge e non anche ai figli, contributi per addetti domestici, spese mediche e di assistenza per portatori di handicap, erogazioni liberali). Con riferimento al modello Unico 2009, il reddito imponibile è quello che emerge dal rigo RN4, mentre per chi compila il modello 730, il dato da prendere in considerazione è quello del 730-3-rigo 9. Al suddetto reddito non vanno sottratte le imposte, in quanto la legge fa riferimento esplicito al reddito imponibile e non a quello netto e, dato che obiettivo del legislatore è quello di verificare la complessiva capacità economica del datore di lavoro, si possono considerare anche eventuali redditi non inseriti in dichiarazione perché esenti o non dichiarabili. Il requisito del reddito minimo vale nel caso di regolarizzazione di una colf extracomunitaria senza permesso di soggiorno, mentre se la colf da regolarizzare è italiana, cittadina europea o extracomunitaria con regolare permesso di soggiorno non è necessario il requisito del reddito minimo. La condizione non è richiesta neanche nel caso delle badanti.

Roberta Moscioni

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