Jobs act, licenziamenti economici con indennizzo ma senza reintegro

Pubblicato il 30 settembre 2014 Il compromesso smorza la rivoluzione. L'abbattimento del Totem – articolo 18 – chiesto dalle imprese finisce per essere un aggiustamento della riforma Fornero.

Stando a quanto annunciato dal Premier Renzi, le novità sull'articolo 18 sono poche.

Le norme vigenti

Per il licenziamento discriminatorio c'è sia il reintegro che il risarcimento integrale; per i licenziamenti disciplinari reintegro o indennizzo; per i licenziamenti economici il motivo manifestamente insussistente ottiene reintegro e risarcimento.

La rivisitazione

In caso di licenziamenti discriminatori e per quelli disciplinari ingiustificati previa qualificazione specifica della fattispecie (una casistica generale individuerà i casi che mantengono la tutela piena), ci sarà tutela reale (reintegro e risarcimento); in caso di licenziamenti disciplinari resterà il reintegro; in caso di licenziamenti economici niente reintegro ma solo un indennizzo crescente in proporzione all'anzianità in azienda.

Si segnala che nulla è detto in merito ai licenziamenti collettivi su cui spingono le imprese.

Per il resto, il progetto sul lavoro prevede la riduzione delle forme contrattuali. In primis la cancellazione dei contratti Cocopro: resteranno solo le vere collaborazioni fatte per le esigenze professionali dei lavoratori e le esigenze produttive delle imprese.

È resa nota, infine, l'ipotesi di inserire dal 1° gennaio 2015 il Tfr maturando nelle buste paga dei lavoratori, potrebbe far parte della prossima legge di stabilità.
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