Con il sostegno del Cndcec, le associazioni nazionali dei commercialisti Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec e Unico mettono in atto la minaccia dell’astensione, l’ultima arma contro l’applicazione degli Isa.
Nel rispetto delle modalità contemplate dal codice di autoregolamentazione vigente, hanno proclamato lo sciopero dal 30 settembre prossimo. Come da regolamento, 15 giorni prima dell’astensione, dunque il 14 settembre 2019, è stata inviata la comunicazione alle autorità competenti ed alla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero.
Nel comunicato congiunto del 16 settembre 2019, che veicola la notizia, si auspica che la protesta venga condivisa da tutti i contribuenti, giacché alla base c’è innanzitutto la richiesta del rispetto dei diritti di ciascun cittadino dello Stato, rispetto da attuare e garantire mediante interventi concreti e attraverso una effettiva semplificazione fiscale, che si traduca anche in una vera riduzione degli adempimenti tributari.
Gli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili si asterranno:
Le Associazioni nazionali, nel ribadire la necessità della disapplicazione Isa per il 2018 o, in subordine, la loro applicazione in via facoltativa, chiedono:
Le Associazioni hanno pensato di evitare ai contribuenti soggetti agli Isa, che dovranno versare le imposte entro il 30 settembre 2019, le sanzione per il mancato invio dei modelli F24, sebbene la disciplina dello sciopero dei commercialisti preveda l’istituto della rimessione in termini.
Pertanto, l’astensione dalla trasmissione riguarderà solo gli F24 relativi agli iscritti all’Albo che sciopereranno.
L’avallo del presidente Cndcec, Massimo Miani: “Condivido l’azione dei sindacati, perché le motivazioni ci sono tutte. Sul tema degli Isa, ad esempio, nonostante le ripetute richieste avanzate dal Consiglio nazionale, dalle stesse associazioni e dai garanti del Contribuente, non siamo stati ascoltati sempre per la solita questione del gettito. È giusto, quindi, che ci sia una manifestazione più forte del nostro disagio, che non riguarda solo il tema degli Isa, ma un sistema che non funziona da tempo, di cui troppo spesso i commercialisti pagano le conseguenze”.
In passato, lo sciopero paventato nel febbraio del 2017 per l’introduzione dello spesometro, fu revocato dopo l’accoglimento di alcune delle richieste avanzate dai sindacati.
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