Indennità sostitutive con trappola per soci

Pubblicato il 25 maggio 2006

In occasione della redazione della dichiarazione dei redditi si ripropone il problema di come trattare le indennità sostitutive di redditi non percepiti, qualora il soggetto beneficiario sia socio di società di persone. Nonostante il problema sia noto da diverso tempo, manca ancora un chiarimento ufficiale da parte delle Entrate, che si rende sempre più necessario data la sostenibilità di tesi diverse sull’argomento. In materia di indennità sostitutive si esprime chiaramente l’articolo 6, comma 2, del Tuir che si applica certamente a tutte quelle indennità sostitutive erogate da vari Enti previdenziali (Inps, Inail, etc.) in occasione di eventi comuni come per esempio la maternità e l’infortunio. Il problema si pone, invece, nel caso in cui il percettore è socio di società di persone. Le istruzioni al quadro RH, redditi di partecipazione, segnalano che in questo quadro vanno inserite le indennità sostitutive. Questa precisazione è presente in Unico 2006 e Unico 2005, mentre non lo era in Unico 2004. Da qui l’esigenza di capire se vi è una evoluzione del pensiero delle Entrate, vista anche l’ambiguità del significato della frase. In attesa di un intervento chiarificatore da parte dell’Agenzia, sono state avanzate una serie di interpretazioni diverse. Una di queste è quella offerta dalla Dre Veneto, a seguito di un interpello presentatole che però non è stato trasformato in una risoluzione ufficiale, ma che anzi ha alimentato altre proposte alternative.  

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