E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 85 del 12 aprile 2018, SO n. 18) il Dm 23 marzo 2018, con cui si approvano, oltre a 3 territorialità specifiche, i primi 69 Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa). Il decreto contiene le relative note metodologiche.
Toccati i comparti delle manifatture, dei servizi, del commercio e delle attività professionali.
Per i soggetti che svolgono in maniera prevalente le attività indicate nel decreto in oggetto e nel prossimo, che sarà pubblicato in Gazzetta entro il 31 dicembre 2018, a partire dal periodo d’imposta al 31 dicembre 2018 (in virtù dello slittamento deciso dalla Legge di Bilancio 2018) gli Isa sostituiranno i parametri e gli studi settore (entrambi abrogati alla vigenza degli Isa).
Ci sarà la possibilità per il contribuente di potersi adeguare in dichiarazione per poter migliorare il profilo di affidabilità fiscale e poter accedere, ad esempio, al regime premiale previsto per gli Isa: “Sulla base degli indici approvati con il presente decreto è espresso, su una scala da 1 a 10, il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente, anche al fine di consentire a quest'ultimo, sulla base dei dati dichiarati entro i termini ordinariamente previsti, l'accesso al regime premiale previsto al comma 11 dell'art. 9-bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50”.
La possibilità di adeguarsi in dichiarazione sarà senza sanzioni né interessi se il versamento delle relative imposte sia effettuato entro il termine e con le modalità previsti per il versamento a saldo delle imposte sui redditi, con facoltà di effettuare il pagamento rateale delle somme dovute a titolo di saldo e di acconto delle imposte.
L’Agenzia delle entrate provvederà a predisporre un nuovo software, che indicherà anche il posizionamento del contribuente. Si tratta di un punteggio finale definitivo che rappresenta la media degli indicatori elementari (da 1 a 10) per la verifica della normalità e della coerenza nella gestione aziendale o professionale.
Attraverso il programma il contribuente avrà la possibilità di interagire con l'Amministrazione finanziaria, potendo, tra l'altro indicare l'inattendibilità delle informazioni desunte dalle banche dati rese disponibili dall'Agenzia delle entrate, attraverso l'inserimento dei dati ritenuti corretti dal contribuente stesso.
Già gli indici non si applicano ai periodi d’imposta nei quali il contribuente:
Il decreto ora fissa tale limite a 5.164.569 euro.
Sono, inoltre, stabilite nuove cause di esclusione:
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