Immobili, l’affitto sfugge all’Iva

Pubblicato il 20 giugno 2006

Gli apporti ai fondi immobiliari chiusi, costituiti da una pluralità di immobili prevalentemente locati al momento dell’apporto, si considerano compresi tra le operazioni di conferimento d’azienda o di rami di azienda. Ciò è quanto si legge nella circolare n. 22 del 19 giugno dell’agenzia delle Entrate. Per tali ragioni, agli effetti dell’Iva, gli apporti ai fondi immobiliari chiusi costituiti da una pluralità di immobili prevalentemente locati al momento dell’apporto non sono considerati “cessioni di beni”, in quanto assimilabili alle cessioni e ai conferimenti in società o altri enti che hanno per oggetto aziende o rami di esse. I suddetti apporti, dunque, sono esclusi dal campo di applicazione dell’Iva e dai relativi obblighi formali. Anche ai fini delle imposte di registro, ipotecaria e catastale, tali apporti sono assimilabili ai conferimenti di aziende o di singoli rami di azienda e quindi assoggettati ai suddetti tributi indiretti in misura fissa.

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