Il Dl 223/06 inizia il suo iter parlamentare con l’esame del testo varato dal Governo, lo scorso 4 luglio, in prima battuta da parte di Palazzo Madama. Per fine mese (prima della pausa estiva) è atteso poi il passaggio blindato alla Camera. I numeri stretti che ha la maggioranza al Senato potrebbero fare in modo che alla fine le proposte di modifica finiscano in un unico maxiemendamento sul quale mettere la fiducia, anche se al momento questi vengono definiti da tutti gli interessati come scenari prematuri.
Nel frattempo, il Governo sta verificando la possibilità di una modifica alle regole Iva sulle società immobiliari contenute nel decreto legge 223/06. Sulle correzioni si apre il confronto con i destinatari e le stesse fonti dell’Economia fanno sapere che i cambiamenti non saranno radicali, ma piuttosto limitati per evitare le conseguenze più gravi del provvedimento. Intanto, si sta facendo anche un esame comparativo a livello europeo per vedere quali Stati applicano le regole in modo diverso da quello proposto dal Dl italiano. Le modifiche alle regole Iva in edilizia, con il passaggio dall’imponibilità all’esenzione delle locazioni e delle cessioni dei fabbricati anche strumentali, oltre a provocare un rilevante danno per le imprese del settore, determinano notevoli difficoltà nell’applicazione delle detrazioni dell’imposta. In caso di cambiamento di regime nell’applicazione dell’Iva, i contribuenti devono infatti effettuare calcoli complicati di rettifica delle detrazioni per salvaguardare il principio della neutralità dell’Iva.
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