Illustrate dall’Agenzia le novità degli studi per il 2010
Pubblicato il 29 giugno 2011
Con la circolare n.
30 del 28 giugno 2011, l’agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti in merito all’applicazione degli studi di settore e, in particolare, per l’utilizzo degli stessi per il periodo d’imposta 2010.
Nella nuova versione di Gerico 2011, si registra l’entrata di due nuovi indici che considerano il luogo in cui il contribuente svolge l’attività economica:
- “territorialità del livello dei canoni di locazione residenziale”, che servirà a distinguere il territorio in base ai canoni di locazione degli immobili residenziali per comune, provincia, regione e area territoriale;
- “livello delle retribuzioni per il settore degli intermediari di commercio”, che distinguerà il territorio in base al livello delle retribuzioni su base regionale.
Sullo studio revisionato “VM05U - Commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature e pelletterie ed accessori”, approvato con decreto del 16 marzo 2011, peserà l’effetto della vicinanza di un Factory Outlet center. Il settore citato è anche il secondo elaborato su base regionale, dopo quello delle costruzioni generato lo scorso anno.
Nel documento è chiarito che i risultati degli studi di settore per il 2010 non possono essere utilizzati direttamente per l’azione di accertamento nei confronti delle cooperative a mutualità prevalente, dei contribuenti Ias e di coloro che esercitano in prevalenza attività di confidi e di bancoposta, ma serviranno per la selezione delle posizioni da sottoporre a controllo.
Per gli studi di settore 2010 è introdotta una nuova modalità di stima dell’apporto dei soci amministratori che considera le “teste”, normalizzate in base alla percentuale di lavoro svolto, e non più le spese sostenute per remunerare l’attività prestata.
Infine, la circolare spiega i 4 correttivi anticrisi:
- il correttivo per la normalità economica, che interessa chi presenta una riduzione dei ricavi 2010 rispetto al 2009, purché sia coerente nella gestione delle rimanenze iniziali;
- i correttivi specifici per la crisi, che si applicano per gli studi degli odontoiatri e del trasporto merci su strada;
- a livello di settore, il correttivo che coinvolge gli studi nei quali si è riscontrata una riduzione dei margini economici e della redditività;
- il correttivo individuale, che riguarda i 206 studi di settore e tiene conto della contrazione dei costi variabili per le imprese e della ritardata percezione dei compensi per le attività professionali.