L'agenzia delle Entrate, attraverso l'interpretazione che ha fornito nella circolare n. 30 del 6 giugno 2005, in ordine alle operazioni di liquidazione automatizzata dell'imposta dovuta sui redditi soggetti a tassazione separata, ha indotto in errore gli Uffici dell'Amministrazione finanziaria: ha fatto, cioè, lievitare del 2,35% l'aliquota dovuta sulla base della vecchia prassi. Conseguentemente, gli avvisi bonari emessi dall'Agenzia al fine di riliquidare l'imposta sul Tfr per la determinazione del reddito di riferimento sono in contrasto con le norme che regolano la tassazione separata del Tfr e, per l'appunto, con la prassi adottata dalle Entrate sulla nuova disciplina del Trattamento di fine rapporto.
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