Nel quadro degli interventi di restyling cui verrà a breve sottoposta la riforma Biagi, una delle maggiori priorità assunte dall’esecutivo riguarda il contratto di apprendistato, cui si ricorre sempre più spesso al di fuori dei limiti previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva. L’attuale normativa dell’apprendistato richiede un riordino, d’intesa con le Regioni e le parti sociali, essendosi determinato un intreccio inestricabile tra competenze dello Stato e competenze delle Regioni in materia. Per quanto riguarda l’apprendistato professionalizzante, si ritiene opportuno rafforzare il ruolo della contrattazione collettiva. Verranno definiti standard nazionali dei profili professionali e dei percorsi formativi e si cercherà di agevolare la mobilità geografica dei giovani apprendisti. Saranno0 fissati standard nazionali di qualità della formazione, con riferimento agli organismi accreditati, alle modalità di certificazione degli esiti formativi e al riconoscimento dei relativi crediti. Infine, verranno previsti opportuni provvedimenti che, oltre a valorizzare l’apprendistato, impediranno un ricorso e un uso improprio a tale contratto formativo.
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