Il Protocollo riordina il profilo di apprendista

Pubblicato il 06 agosto 2007

Nel quadro degli interventi di restyling cui verrà a breve sottoposta la riforma Biagi, una delle maggiori priorità assunte dall’esecutivo riguarda il contratto di apprendistato, cui si ricorre sempre più spesso al di fuori dei limiti previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva. L’attuale normativa dell’apprendistato richiede un riordino, d’intesa con le Regioni e le parti sociali, essendosi determinato un intreccio inestricabile tra competenze dello Stato e competenze delle Regioni in materia. Per quanto riguarda l’apprendistato professionalizzante, si ritiene opportuno rafforzare il ruolo della contrattazione collettiva. Verranno definiti standard nazionali dei profili professionali e dei percorsi formativi e si cercherà di agevolare la mobilità geografica dei giovani apprendisti. Saranno0 fissati standard nazionali di qualità della formazione, con riferimento agli organismi accreditati, alle modalità di certificazione degli esiti formativi e al riconoscimento dei relativi crediti. Infine, verranno previsti opportuni provvedimenti che, oltre a valorizzare l’apprendistato, impediranno un ricorso e un uso improprio a tale contratto formativo.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Legge di Bilancio 2025: guida alle novità di lavoro e pensioni

22/12/2024

Settore moda: ampliata la platea delle imprese con sostegno al reddito

20/12/2024

Portale Inps per il libretto famiglia: novità in arrivo

20/12/2024

Errori evidenti nella dichiarazione doganale? Niente confisca amministrativa

20/12/2024

Quota 103 e incentivo al posticipo del pensionamento: cosa cambia nel 2025

20/12/2024

Garanzie rappresentanti fiscali Iva, decreto in Gazzetta

20/12/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy