Il mobbing è dei colleghi ma i danni li paga l’azienda

Pubblicato il 24 luglio 2007

di Cassazione, con la sentenza n. 16148 del 20 luglio accolto il ricorso di un ex dipendente dell’Enel che, sottoposto dai colleghi a continue vessazioni, aggressioni e minacce, aveva denunciato i fatti ai vertici aziendali che non avevano preso alcun provvedimento. L’uomo aveva quindi instaurato un procedimento penale e, al termine di questo, aveva chiesto i danni per mobbing, ma il Tribunale aveva respinto la domanda perché era passato troppo tempo tra il primo atto illecito subito e la richiesta. ha chiarito che l’azienda ha il dovere di garantire un ambiente di lavoro sereno, per cui il datore risponde dei danni subiti dal dipendente se non ha vigilato e  non si è attivato per far cessare i soprusi. Inoltre, i giudici hanno stabilito che l’azione del risarcimento del danno può essere richiesta, dal lavoratore mobbizzato, entro 10 anni, che decorrono da quando si è manifestato il danno e non da quando sono iniziate le vessazioni.

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