Il funzionario infedele? c’è il danno all’immagine
Pubblicato il 13 maggio 2008
Il funzionario dell’Agenzia delle Entrate che, senza alcun titolo giustificativo e dietro illecito compenso di alcuni contribuenti, sgrava cartelle esattoriali è responsabile, oltre che del fatto reato, anche delle conseguenze dannose subite dall’amministrazione finanziaria quali l’incidenza negativa della fattispecie criminosa posta in essere all’interno della struttura deputata al contrasto dell’evasione, le ripercussioni nei confronti dei cittadini in quanto utenti finali delle prestazioni rese dall’Agenzia delle Entrate.
In tal senso la sentenza n. 168/2008 della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la regione Lombardia che ha condannato l’ex funzionario a restituire alla Agenzia delle Entrate il denaro percepito direttamente dai contribuenti, quello relativo alle imposte sgravate non riscrivibili a ruolo per compiuta prescrizione, gli interessi legali sulle somme sgravate e successivamente riscritte a ruolo, la refusione delle spese sostenute dall’Agenzia per le indagini espletate, oltre, il risarcimento del danno all’immagine patito dall’ente di appartenenza.