di Cassazione, con la decisione n. 23726/07, ha ritenuto che il comportamento del creditore che fraziona, in sede giudiziale, il proprio unico credito per dar luogo ad una serie di giudizi, sia contrario alla regola generale di correttezza e buona fede, in relazione al principio di solidarietà, di cui all’articolo 2 della Costituzione, e si risolve quindi in un abuso del processo. L’equilibrio che si instaura nel rapporto obbligatorio deve essere mantenuto in ogni fase, e quindi anche in quella giudiziale, e non può essere alterato dal creditore per propria utilità, aggravando la posizione del debitore. La possibilità per il creditore di parcellizzare l’adempimento del credito comporta, infatti, un peggioramento della posizione del debitore sia sotto il profilo del prolungamento del vincolo coattivo, sia sotto il profilo dell’aggravio di spese che dovrebbe affrontare per il moltiplicarsi dei procedimenti e per le eventuali impugnazioni da intraprendere al fine di evitare la formazione di un giudicato pregiudizievole.
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