Il frazionamento crediti è un abuso del processo

Pubblicato il 21 novembre 2007

di Cassazione, con la decisione n. 23726/07, ha ritenuto che il comportamento del creditore che fraziona, in sede giudiziale, il proprio unico credito per dar luogo ad una serie di giudizi, sia contrario alla regola generale di correttezza e buona fede, in relazione al principio di solidarietà, di cui all’articolo 2 della Costituzione, e si risolve quindi in un abuso del processo. L’equilibrio che si instaura nel rapporto obbligatorio deve essere mantenuto in ogni fase, e quindi anche in quella giudiziale, e non può essere alterato dal creditore per propria utilità, aggravando la posizione del debitore. La possibilità per il creditore di parcellizzare l’adempimento del credito comporta, infatti, un peggioramento della posizione del debitore sia sotto il profilo del prolungamento del vincolo coattivo, sia sotto il profilo dell’aggravio di spese che dovrebbe affrontare per il moltiplicarsi dei procedimenti e per le eventuali impugnazioni da intraprendere al fine di evitare la formazione di un giudicato pregiudizievole.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Carriere separate per giudici e pubblici ministeri: primo sì della Camera

17/01/2025

Società di persone commerciali: obbligo Ue di pubblicare dati nel registro imprese

17/01/2025

Sicurezza sul lavoro: elevati i finanziamenti INAIL per la formazione

17/01/2025

Aiuti di Stato. Corte UE: recupero anche presso impresa subentrata

17/01/2025

Bonus Natale nel 730, CU e 770: cosa sapere

17/01/2025

TFR, indice di rivalutazione di dicembre 2024

17/01/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy