Il floppy del “nero” non basta per accertare

Pubblicato il 12 febbraio 2011 La contabilità in nero contenuta in floppy disc, sequestrati durante un’ispezione della GdF, non basta a soddisfare i requisiti di gravità, precisione e concordanza.

Ad affermarlo la Corte di cassazione con l’ordinanza n. 3326 dell’11 febbraio 2011. L’onere probatorio dei fatti su cui si fonda la pretesa è a carico del Fisco che deve, prima di tutto, fornire a se stesso la prova dei presupposti di fatto su cui giustificare l’emanazione del provvedimento, non potendosi limitare a recepire acriticamente i rilievi della polizia tributaria. La questione riguardava l’accertamento di maggiori ricavi basato sul pvc della GdF non supportato da riscontri agli indizi. Il pvc si basava su due floppy disc, con contabilità in nero di una ditta produttrice e rivenditrice di abbigliamento, trovati in possesso di una ditta venditrice dei prodotti della ditta accertata.
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