Il Fisco punta sulle spese di gestione di auto e case dei non congrui
Pubblicato il 23 novembre 2009
L’Amministrazione finanziaria è alla ricerca di elementi che possano supportare a tavolino la rettifica dei risultati che emergono da Gerico relativamente ai non congrui. Per legge, infatti, il Fisco deve avvalorare l’accertamento delle differenze tra quanto dichiarato e quanto risulta da Gerico con elementi ulteriori, in quanto nelle presunzioni semplici l’onere probatorio è a carico di chi trae giovamento.
Pertanto, il direttore dell’accertamento dell’agenzia delle Entrate, Magistro, ha preso l’iniziativa di contestare ai contribuenti non congrui le spese per la gestione di immobili o auto di grossa cilindrata. Nell’invito al contraddittorio si legge: “Lei risulta proprietario, per l’anno in esame: 1 - dei beni immobili indicati nell’allegata visura del catasto. La gestione dei suddetti immobili ha certamente comportato il sostenimento di spese”. Cosa analoga è scritta in merito al possesso di auto di grossa cilindrata. Questo spaventa imprese e professionisti che avrebbero preferito la ricerca di indizi probatori sul territorio a non, nuovamente, sulla carta. Tra l’altro i beni citati potrebbero essere stati acquistati dal contribuente in anni di imposta precedenti a quelli accertati.
Molte categorie di professionisti chiedono che in luogo degli studi di settore si utilizzi il redditometro. In tal caso, però, essendo questo una presunzione legale relativa, l’onere della prova contraria è spostato al contribuente, che talvolta è difficile da sostenere. Dunque, dal punto di vista della difesa certamente gli studi di settore sono meno problematici per i contribuenti che, però, ora se la vedono con l’ultima iniziativa del Fisco.