Il federalismo municipale vista imprese

Pubblicato il 14 febbraio 2011 Secondo l’ultima versione del federalismo municipale l’articolo 6 fissa, a decorrere dal 2014, al 9% l’imposta di registro sui trasferimenti immobiliari e cancella l’imposta di bollo, quella ipotecaria e quella catastale, con un risparmio dell’1% rispetto ad oggi.

Tuttavia, il risparmio maggiore per le imprese si avrà con l’acquisto da privati di terreni edificabili o immobili strumentali: fino ad oggi l’operazione costava l’11%, dal 2014 il 9%.

Con le nuove regole, stando sempre all’ultima versione, vengono abolite molte agevolazioni da norme speciali, come quella sui terreni rurali, che passeranno dalla tassazione agevolata dell’1% a quella ordinaria del 9%. In sintesi, rimarrà solo la disciplina speciale sulla prima casa.

Si ricorda che a partire dal 2014 le imposte del federalismo dovute anche dalle imprese saranno:

- l’Imu principale, ossia lo 0,76% sulla base imponibile Ici per immobili, terreni, aree edificabili e fabbricati strumentali, con esenzione per la prima casa;

- l’Imu secondaria, imposta per l’occupazione di aree pubbliche e per la pubblicità;

- l’Imposta di registro sui trasferimenti, con il 9% per tutti gli atti traslativi e il 2% sulla prima casa non di lusso;

- l’aliquota Irap al 3,9%, ma le amministrazioni potranno azzerarla o aumentarla a seconda dei conti del Comune.

A decorrere da quest’anno, invece, potrà già essere istituita dai municipi la tassa di scopo, allo 0,5 per mille sulla base imponibile dell’Ici, con lo “scopo” di realizzare specifiche opere pubbliche.
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