Nel testo della sentenza n. 15641 depositata il 10 aprile 2009, la seconda sezione penale della Cassazione ha spiegato che le società, qualora ricevano un vantaggio dal reato commesso dai loro amministratori, possono ben essere soggette anche alle misure cautelari; l'applicazione di queste ultime, tuttavia, rimane condizionata ad una serie di elementi:
- l'esistenza dei reati che rappresentano il presupposto della responsabilità dell'ente;
- l'esistenza dell'interesse o del vantaggio derivato all'ente;
- il ruolo ricoperto, in concreto, dagli autori del reato nell'organizzazione dell'ente;
- il fatto che le persone fisiche non abbiano agito nell'esclusivo interesse proprio o di terzi;
- il fatto che l'ente abbia tratto un profitto rilevante dal reato o che abbia ripetuto nel tempo gli illeciti.
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