Una sentenza appena depositata dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea afferma che l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, cui ha dato attuazione la direttiva del Consiglio n. 1999/70/CE, va interpretato nel senso che esso osta all’applicazione di una disciplina nazionale che vieti, in maniera assoluta, nel settore pubblico, la trasformazione in contratto di lavoro a tempo indeterminato di una successione di contratti a tempo determinato che, di fatto, hanno avuto l’obiettivo di soddisfare fabbisogni permanenti e durevoli del datore. Tali ultimi contratti vanno considerati abusivi, se l’ordinamento giuridico interno dello Stato membro non preveda, sempre solo nel settore pubblico, altra misura che eviti ed eventualmente sanzioni l’impiego abusivo di contratti a tempo determinato successivi.
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