Dopo il taglio di 609,4 milioni di euro prodotto dalla stretta sull’Ici contenuta nel collegato fiscale alla Finanziaria 2007 (Dl 262/2006), i Comuni “sono autorizzati ad accertare convenzionalmente” come maggiore importo Ici una somma pari al taglio subito dai trasferimenti statali, in modo da evitare che il minore introito da trasferimenti vada a intaccare la possibilità dell’ente di assumere impegni. La conferma arriva dai tecnici del Viminale, attraverso un articolato che andrà a modificare la disciplina prevista dai commi 39 e 46 dell’articolo 2 del citato Dl 262/06. La riduzione dei trasferimenti non sarà più dell’8,5% per tutti, ma si baserà sul “maggiore accertamento presuntivo per singolo ente”, la cui stima sarà comunicata dal Territorio al Viminale entro il 30 settembre. La quota di riduzione dei trasferimenti a ogni Comune sarà riportata in un’apposita certificazione le cui modalità saranno fissate da un decreto del ministero dell’Economia. Il fine della certificazione sarà quello di garantire ai Comuni la copertura da parte dello Stato della differenza fra il taglio ai trasferimenti e l’extragettito Ici reale. La nuova norma prevede, inoltre, un tetto pari a sei milioni di euro, per rimborsare gli interessi passivi di quei Comuni che si sono trovati costretti ad attivare anticipazioni di cassa.
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