I commercialisti hanno il codice per lo sciopero. Al Cndcec si insedia Longobardi
Pubblicato il 01 agosto 2014
Il
codice di autoregolamentazione delle astensioni collettive dalle attività svolte dai dottori commercialisti e dagli esperti contabili è approvato.
La Commissione di garanzia per lo sciopero ha dato l'ok al testo delle sigle sindacali Adc, Aidc, Andoc, Anc, Unagraco, Unione giovani dottori commercialisti, Unico.
Secondo il codice,
i commercialisti e gli esperti contabili potranno scioperare anche in coincidenza con le scadenze fiscali o con le udienze in commissione tributaria, per 2 giorni e senza sanzioni, previo preavviso di almeno 15 giorni dato dalle associazioni sindacali che lo proclamano.
Ecco un punto di divergenza dal codice di autoregolamentazione dei consulenti del lavoro, il cui vertice istituzionale, insieme ai sindacati, può prendere l'iniziativa di indire lo sciopero.
Al di fuori delle scadenze lo sciopero può durare fino a 8 giorni al mese.
Tuttavia, a garanzia del cliente, il commercialista dovrà garantire un orario minimo di apertura non inferiore alle due ore giornaliere, la predisposizione e la consegna delle buste paga e del modello F24 per il pagamento dei tributi o contributi e delle dichiarazioni fiscali e tributarie. Inoltre, nei giorni di astensione, dovrà comunque assistere, predisporre e consegnare la documentazione in caso di accesso di organi ispettivi per accertamenti fiscali e tributari o di deleghe dell'autorità giudiziaria in procedimenti penali e di prevenzione, in procedimenti civili e amministrativi.
Intanto, si è insediata la nuova governance del Cndcec
Il programma del presidente Longobardi nelle parole al margine della proclamazione ufficiale, presso la sede del Ministero della Giustizia:
“...occorre poter contare su un fisco semplice e chiaro, con una modulistica dimagrita, l’eliminazione degli adempimenti inutili e il rilascio, per tempo, dei software con cui lavoriamo. Ovviamente tutto questo passa attraverso la ripresa di un dialogo con l’Agenzia delle Entrate in particolare e più in generale con le Istituzioni, nessuna esclusa. La novità che vorrei portare insieme a tutti i Consiglieri neo-eletti è quella di aprire un vasto fronte di interlocuzioni con tutte le Istituzioni, con il mondo della politica e con altri organismi. Tra tutti penso a Confindustria, per risolvere assieme la questione dei Collegi sindacali, perché quest’organo di controllo è una peculiarità positiva per il nostro Paese e per le aziende e non solo un costo”.