La corte di Cassazione, con la sentenza n. 25262 del 4 dicembre respinto il ricorso di un impiegato di Modena, stabilendo che il lavoratore che in uno sfogo, andandosene, dica al proprio capo “me ne vado, ho trovato un altro lavoro”, può perdere il proprio posto. Nel caso in esame, secondo il datore di lavoro la dichiarazione fatta non era semplicemente uno sfogo, ma una presentazione di dimissioni a tutti gli effetti, per cui gli ha tolto il posto. Anche ha attribuito alla dichiarazione il significato di dimissioni, dopo aver verificato che tra le parti non vi era alcuna tensione o conflitto e che l’unico episodio verificatosi era quello della mattina del 20 settembre 2000, nel corso del quale il dipendente dopo essersi lamentato dei metodi lavorativi dei suoi colleghi aveva dichiarato che se ne andava.
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