Gli ispettori del Fisco non ci stanno

Pubblicato il 10 maggio 2011 Il disagio del contribuente. Ebbene, è dovuto al comportamento scrupoloso del singolo funzionario, o piuttosto alle procedure farraginose che la legge impone e che troppo frequentemente modifica, senza renderle sufficientemente chiare e razionali?”.

È quanto domandano Roberto Cefalo, Uil Pa, e Paolo Bonomo, Cisl-Fp, attraverso una nota redatta in conseguenza del “richiamo” del direttore dell’agenzia delle Entrate, Befera, e del ministro Tremonti, nei confronti degli ispettori del Fisco. Nella missiva ai direttori regionali era sollevato da Befera il problema dell'eccesso delle verifiche fiscali che potrebbe arrivare a vessare i contribuenti. Ma i destinatari non l’hanno presa bene e i loro sindacati si sono armati di penna mettendo nero su bianco che i lavoratori dell’agenzia delle Entrate non sono né sceriffi né corrotti. Sono servitori dello Stato leali e meritano ben altro trattamento.

Il segretario nazionale del Confsal-Salfi, poi, evidenzia il disagio degli interessati, che vivono l’ansia e lo stress da recupero di gettito provocata da quotidiane “disposizioni centrali, esecutive di scelte politiche e quindi legislative, insensibili alla percezione del contribuente”.
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