Il rinvio del varo per il decreto legislativo correttivo della disciplina Ires lascia irrisolti, tra gli altri, i problemi legati alla tassazione dei contratti di associazione in partecipazione. La riforma dell'Ires ha, infatti, introdotto la regola secondo cui quando l'apporto dell'associato è rappresentato dal capitale (o da capitale e lavoro per il contratto misto), l'associante non potrà più dedurre dal reddito d'impresa il compenso spettante all'associato, che lo considererà un dividendo. In pratica, la remunerazione all'associato verrà assimilata alla distribuzione di un utile, quindi non sarà deducibile per chi paga e sarà tassata come un dividendo per quanti la ricevono. Sembra, in ogni caso, che in una delle molte versioni provvisorie del testo siano state apportate modifiche all'istituto dell'associazione in partecipazione. Ma occorrerà attendere la ripresa dell'attività del Governo per conoscerne le novità.
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