La Corte di cassazione, con la sentenza n. 29709 del 18 dicembre scorso, ha ribaltato la decisione con la quale il Giudice di pace di Scarperia (Fi) aveva annullato un verbale di infrazione elevato nei confronti di un automobilista che era stato multato per divieto di sosta quando tutte le altre auto parcheggiate nella stessa fila in maniera irregolare non erano state sanzionate. Mentre secondo il magistrato onorario “l'automobilista era caduto in buona fede in errore in ordine alla non illegittimità della sua condotta in ragione della tolleranza tacita dell'autorità”, per i giudici di legittimità, l'idea che una tacita tolleranza dell'amministrazione alla commissione dell'illecito amministrativo abbia influito sulla sussistenza della colpa, non può essere condivisa, “tanto con riferimento al procedimento logico deduttivo, atteso che la conclusione viene tratta dalla circostanza di per sé non univoca che può ben dipendere da altre cause, sia in punto di diritto tenuto conto che l'errore sull'illiceità del fatto, per essere incolpevole e quindi causa di giustificazione della violazione, deve trovare causa in un fatto scusabile, situazione questa che, se può rinvenirsi in presenza di atti o circostanze positive tali da ingenerare una certa convinzione sul significato della norma, certo non può ravvisarsi allorché si sia comunque consapevoli della sua illegittimità”.
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