Festival del Lavoro Politiche attive

Pubblicato il 01 luglio 2016

E' in corso a Roma la tre giorni, fino al 2 luglio 2016, della settima edizione del Festival del Lavoro La fatica nelle mani. Lavoro, famiglia e futuro”, organizzata dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro e dalla Fondazione Studi.

Sono d'accordo il ministro del Lavoro , Giuliano Poletti, e la presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, in apertura dei lavori: è tempo di politiche attive e di un cambio di passo.

La presidente dei consulenti sottolinea come la nostra società per anni si sia basata sulle politiche passive, sul mantenimento del posto e del reddito; mentre il Ministro riconosce che nel nostro Paese non si son mai fatte politiche attive: “Ci sono solo piccolissime esperienze a livello regionale ma a livello nazionale forse l’unica strutturata è Garanzia giovani”. La scelta del Governo è verso un'Italia che “promuove le opportunità, perché di fronte ad esse il cittadino si gioca la sua partita”.

Ed anche Marina Calderone, spiega che ''è importante restituire fiducia ai giovani...Il compito di ognuno di noi deve essere proprio quello di accompagnare anche il cambiamento cercando di imprimere un passo diverso''.

Il processo che porterà i nuovi strumenti delle politiche attive, ex Dlgs 150/2015, è lento. L'operatività dell’Agenzia nazionale per le politiche attive (Anpal) non si avrà prima di gennaio 2017, a causa delle procedure di trasferimento del personale da ministero e Isfol e del bilancio.

L'assegno di ricollocazione, annuncio dei tecnici del ministero del Lavoro al Festival,  potrebbe essere messo a punto entro novembre, se il risultato del referendum costituzionale non rimetta tutto in discussione.

Non solo Jobs act degli autonomi, ampliare le prestazioni di welfare per i professionisti

Il Jobs act degli autonomi, oltre a prevedere la possibilità di dedurre le spese sostenute per la formazione, dovrebbe essere l’occasione per l’ampliamento delle prestazioni di welfare verso i professionisti.

In particolare, è chiesto dai consulenti di ampliare la quota di entrate che le Casse possono destinare a interventi di welfare integrato, per poter intervenire a sostegno degli iscritti anche nei periodi di difficoltà dell’attività lavorativa. I professionisti, infatti, hanno visto negli ultimi anni una riduzione dell’età media, un aumento della quota femminile e un calo dei redditi medi.

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