Arrivano dal direttore dell’agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore, indicazioni sull'utilizzo dei dati raccolti dal Fisco con la fatturazione elettronica: “c’è già un tavolo tecnico al lavoro sui dati della fatturazione elettronica e su come utilizzarli per le analisi di rischio. Le informazioni saranno processate per arrivare a definire degli indici in grado di indirizzare i controlli in modo puntuale. Nessuna pesca a strascico, lo confermo”.
Ed è sempre il direttore a spiegare che, con gli stessi dati, si potrà iniziare a lavorare, da subito, anche alla precompilata Iva, che non sostituirà le comunicazioni di liquidazione e la dichiarazione annuale, ma offrirà un supporto per snellire e semplificare gli adempimenti dei contribuenti.
I numeri indicati da Maggiore vedono oltre 8 milioni di documenti già trasmessi da più di 300mila operatori appartenenti a categorie diverse, con scarti del 7,3%.
Le sonde Sogei, che monitorano ogni 5-10 minuti i server, non hanno rilevato alcuna anomalia.
Quanto alle categorie, il Direttore delle Entrate dice di aver ascoltato e accolto le istanze delle associazioni di categoria e professionisti, così come quelle del Garante della privacy, e la riprova sta nei correttivi alla legge di Bilancio 2019 suggeriti dagli operatori. Ne è un esempio il divieto di emissione del documento elettronico per medici, farmacisti e altri soggetti che trasmettono dati al sistema Tessera sanitaria.
Sul punto continua la diatriba con Anc (l'Associazione nazionale commercialisti), che confuta i numeri delle criticità riscontrate e riporta, in un comunicato stampa, la propria lettura del question time alla Camera, che: “ha plasticamente rappresentato la spaccatura tra ciò che avviene negli studi, nelle imprese, nelle attività artigianali e commerciali alle prese con un sistema che non funziona, e l’avveniristico paradiso tecnologico approntato dall’Agenzia delle Entrate, descritto dal Ministro Tria...”.
Il Ministro dell'Economia, a chiosa della risposta al question time: “non sono stati riscontrati malfunzionamenti, segnalati, tra l'altro, da un'unica associazione di commercialisti e non dall'ordine dei commercialisti o da altri ordini professionali”.
Molte invece, segnala l'Anc, le segnalazioni pervenute da parte di commercialisti di inefficienze mostrate dal sistema. Ma il Ministro Tria, spiega il Presidente Marco Cuchel, “nonostante le prove fattuali del disastro in corso, ha deciso che tutto va bene, che le sonde di rilevazione automatica non riscontrano anomalie, che i sessanta funzionari della task force per le emergenze si annoiano placidamente (allora perché chiamarli?) e che una sola associazione (la nostra) non basta a scuotere l’albero delle certezze per far cadere eventuali frutti guasti”.
E chiama in campo una congiura del silenzio, tra i vertici nazionali delle categorie (imprese-commercio-ordini), puntualmente contestata dalle realtà territoriali che operano nel quotidiano.
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