Il capitolo fatturazione elettronica si è arricchito del monito dell'Authority, su segnalazione da parte dell'Anc, che costringe l’agenzia delle Entrate a rivedere il meccanismo della fatturazione elettronica per allinearlo al regolamento europeo. Il rinvio dell'obbligo è escluso, per via del gettito conteggiato già nel Bilancio dello Stato.
Si procede in via amministrativa e l’agenzia delle Entrate informa di avere iniziato un percorso di interlocuzione con il Garante della privacy.
La pronuncia dell'Authority dà il la all'ADC per rimarcare, attraverso un comunicato stampa, che si “apre un ulteriore abisso di incertezza che mette a repentaglio la professionalità e la serenità del nostro lavoro”.
L’associazione sindacale, nel ricordare che i dottori commercialisti sono pronti e le imprese si stanno attrezzando “sopportando il costo dei software di compilazione”, chiede “certezze e rispetto delle normative prima di far partire il nuovo strumento”.
Non più proroga, dunque, ma tolleranza: “Considerando che le aziende e i commercialisti hanno sottoscritto i nuovi contratti per FE 2019, sarebbe opportuna l’estensione del periodo di tolleranza, con l’impegno da parte del legislatore e dell’AdE ad intraprendere una percorso di dialogo sulla semplificazione, creando dei tavoli di analisi tra i loro referenti tecnici, le associazioni sindacali commercialisti, il Consiglio Nazionale e le associazioni dei produttori di software”.
Anche l'Ungdcec – giovani commercialisti – con un comunicato stampa del 17 novembre 2018, dopo il continuo diniego della proroga, ora chiede flessibilità: “I professionisti e le imprese, ignorati nei mesi precedenti, è presumibile siano già ampiamente attrezzati per gestire questo adempimento. Adesso, più che una proroga, servirebbe flessibilità e un totale e concreto azzeramento delle sanzioni per l’intero 2019", spiega Daniele Virgillito, presidente del sindacato Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
Intanto, sull'onda della vicenda privacy, il Governo inserisce l'esclusione dell’e-fattura per farmacisti e medici, che già usano il codice fiscale degli utenti finali per tracciare al Fisco l’operazione effettuata.
Un emendamento già depositato dal relatore esclude anche le società sportive senza scopo di lucro che hanno conseguito nell’anno precedente proventi derivanti da attività commerciale per un importo non superiore a 400.000 euro.
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