Pur sottolineando i vantaggi della dematerializzazione - con minori costi di stampa e di spedizione, l'integrazione dei processi e una più efficace gestione dei pagamenti – l'Aidc rivendica i costi sostenuti da imprese e professionisti per l'operazione che mira sostanzialmente a rendere più efficienti i controlli della pubblica amministrazione.
Pertanto, l'Associazione chiede una reintegrazione dei costi sostenuti per l'informatizzazione.
Non solo.
Per semplificare l'adempimento propone:
Da un sondaggio Cndcec sulla fatturazione elettronica è emerso che le maggiori criticità sono: la scarsa conoscenza delle procedure da parte dei clienti e il poco tempo che è stato concesso.
A partecipare più 350 commercialisti selezionati sull'intero territorio nazionale.
Altre difficoltà sono legate all’utilizzo dei programmi e alla difficoltà di ottenere un’adeguata assistenza dalla software house.
Di qui la necessità, secondo il presidente Cndcec Massimo Miani, di un prolungamento fino al 16 marzo 2019 della moratoria sulle sanzioni relative alle operazioni di gennaio. Si potrebbe, in tal modo, evitare il “collo di bottiglia”, come descritto all'Aidc, del 16 febbraio: “In tantissimi stanno rinviando l’emissione delle fatture. Di fronte a questa evidenza, è facile prevedere un effetto imbuto in vista della scadenza del 16 febbraio della prima liquidazione Iva. Per questo, chiediamo al legislatore di immaginare un prolungamento o del termine o della moratoria sulle sanzioni relative alle operazioni di gennaio fino al 16 marzo. Si potrebbe inoltre pensare ad un riordino più ampio delle scadenze tributarie di febbraio e marzo, quando scadranno gli adempimenti in materia Iva, tessera sanitaria e dati per precompilate e certificazioni uniche”.
I numeri della piattaforma per la fatturazione elettronica parlano di utenti soddisfatti pienamente nel 36,8% dei casi, solo parzialmente nel 50,4%.
Quanto all’assistenza tecnica delle software house, per il campione dei professionisti si è rivelata esaustiva e tempestiva nel 21,1% dei casi, scarsa o nulla per il 31%.
Per la piattaforma offerta dall'agenzia delle Entrate si è registrato che i rallentamenti nell’invio delle fatture: per il 31% dei casi sono sporadici o assenti, per il 40% sono frequenti o continuativi.
Per lo Sdi: le fatture arrivano nell’11,4% dei casi sempre nei tempi previsti, nel 63,8% quasi sempre, nel 24,8% dei casi raramente o mai.
Costi. Con la fattura elettronica per l’11,7% dei coinvolti nel sondaggio, una volta a regime, si risparmierà, per il 17,7% costa fino a mille euro, per il 22,2% entro i 2mila e la metà degli intervistati ha detto che la spesa è stata oltre i 2mila euro (il 17,4% ha dichiarato di aver speso tra i 2 e i 3 mila euro, il 18% tra i 3 e i 5 mila, mentre un 12% abbondante ha superato questa soglia, attestandosi tra i 5 e i 10 mila euro).
Profilo strategico: per il 41,3% migliora l’efficienza gestionale e per il 19,4% consentirà di ampliare i servizi professionali.
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